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Perovskaja, Sof'ja L'vovna.

Rivoluzionaria russa. Di famiglia aristocratica, si dedicò sin dalla prima giovinezza alla propaganda rivoluzionaria tra gli operai e i contadini. Arrestata nel 1874, riuscì a fuggire dal carcere e continuò a operare nella clandestinità nell'ambito di Zemlja i Volja (Terra e Libertà), la prima associazione rivoluzionaria russa. In seguito alla spaccatura interna dell'associazione (1877), aderì al gruppo più moderato Cernyi Perendel (Rivoluzione nera), continuando a dedicarsi alla predicazione tra i contadini, per convincerli della necessità di battersi per una ridistribuzione della terra senza indennizzi ai proprietari terrieri. Successivamente aderì all'associazione estremista Narodnaja Volja (Volontà-libertà popolare). Divenuta la principale collaboratrice di A.I. Zeljabov, capo del movimento, contribuì a scatenare una campagna terroristica il cui scopo ultimo era l'uccisione dello zar Alessandro II. Partecipò personalmente a diversi attentati, compreso quello del marzo 1881, che causò la morte dell'imperatore. Arrestata e sommariamente processata, la P. fu impiccata insieme ad alcuni compagni (Pietroburgo 1853-1881).